Non facile il mercato in questo 2022, seppur il contesto macro economico sembra essere attualmente tra i più limpidi, la scelta degli asset da utilizzare risulta assai complessa, special modo ora che sta per concludersi il primo semestre dell’anno e diversi asset sembrano aver raggiunti aree di eccesso importanti, ma dalle quali non è detto che si risorga.

Il comparto azionario sta vivendo una fase di storno rialzista, e per quanto la prospettiva di recessione per il mondo occidentale prenda sempre più corpo, la prospettiva di politiche iperaggressive da parte delle banche centrali, sembra affievolirsi. Si perché se è vero che la FED, come la BOE e la BCE hanno apertamente dichiarato battaglia alla corsa dei prezzi, è altrettanto vero che le azioni intraprese fino ad ora, special modo per la FED sono in gran parte scontate nei prezzi del mercato. L’ultimo rialzo del costo del denaro di 75BP è stato apertamente definito come evento difficile da ripetersi, un attacco all’economia reale che dimostra senza dubbio la necessità di abbattere la domanda, ma un eventuale ulteriore aumento di tale portata, sarebbe una dichiarazione di autodistruzione.

Questo lo sanno gli analisti, e lo sanno gli investitori, che per quanto cauti, hanno ben chiaro che le armi della banca centrale americana iniziano a ridurre la loro potenza di fuoco. Questo non vuol dire che non ci sarà recessione, ma soltanto che il peggio potrebbe essere alle nostre spalle, e che ora c’è solo da aspettare che l’economia reale risponda, per poi lavorare sulla ripartenza.

Discorso simile vale per la BOE, dove i tassi attualmente al +1.25% nascono da una successione di 5 rialzi consecutivi, con una BOE consapevole che l’economia del regno unito è sull’orlo della stagflazione, con i redditi oramai fermi, erosi dall’iperinflazione e un’economia che ristagna, e potrebbe mostrare dati relativi al Q” di totale assenza produttiva. Anche in chiesto caso, peggio di quanto si sta vivendo sarà difficile vedere, siamo oramai nella parte bassa della curva del ciclo economico, si aspetta ora solo di toccare il fondo, per poi lavorare sulla ripartenza.

Indietro la BCE, come sua consuetudine, date le profonde difficoltà con i paesi maggiormente indebitati, che richiedono ancora sostegno da parte della banca centrale, che si è messa subito all’opera per studiare un piano adeguato alla lotta all’inflazione, e che preveda quindi rialzi tassi da un lato, ma anche un sostegno ai debiti sovrani di paesi come l’Italia, quadra non facile da trovare.

Tutti alla ricerca quindi di politiche economiche aggressive che possano risollevare anche le sorti della propria valuta, e riuscire così a contenere l’inflazione. La guerra in Ucraina non ha aiutato il vecchio continente, che paga risorse provenienti dagli alleati usa a caro prezzo, non solo per la corsa dei prezzi, ma anche per il crollo della valuta.

Quadro diverso per il mondo asiatico, dove il Giappone, cerca ancora di rilanciare l’economia, con politiche iper-accomodanti, sostegno al debito sovrano ed immissione illimitata di liquidità. Nulla può per ora salvare lo yen che continua la sua discesa contro le principali valute concorrenti, mettendo a segno da inizio anno un -12.60% medio! Si toccano performance a doppia cifra per usdjpy con un +18% chfjpy con un +13% e cady con un +17.4%.

La recessione è alle porte, il comparto equity presenta ancora non pochi rischi , l’obbligazionario per ora instabile nei rendimenti, attende un quadro più chiaro per l’iflazione attesa, anche considerando il programma di QT che la FED ancora on ha veramente intrapreso. Il primo rifugio è stato il dollaro americano, rimanere liquidi, e rimanerlo in dollari, con la prospettiva di ottimi tassi di rendimento, ma tuttavia anche il dollaro presenta non pochi pericoli, perche se la FED dovesse rallentare il suo processo di inasprimento del costo del denaro, e la congiuntura macro dovesse rallentare, si renderà necessario trovare altro asset rifugio. Per ora lo yen, non presenta porto sicuro, date le politiche sopra citate della BOJ, unica alternatica resta il franco svizzero!

Il franco svizzero, da sempre valuta riconosciuta come porto sicuro per gli investitori nelle fasi di incertezza, trova grande spolvero in questo mese di giungo 2022, performando anche meglio del dollaro americao, portandosi ad un +2.96% medio

Performance positive quindi su tutto il franco svizzero, contro tutte le principali majors, con chfjpy che performa un +6.14% seguito da nzdchf con un -3.91% e da audchf con un -3.62%.

Corsa senza sosta per il cross chfjpy, che mostra quanto il franco svizzero sia ora prediletto a fronte di uno yen asfittico, andando a segnare nuovi massimi a 142.40. il sentiment retail impostato tutto alla ricerca del mean reverting, con un 86% dei traders in posizione short e continui flussi di oridini corti giornalieri.

Nzdjpy

Ancora ribassi quindi per nzdchf, che cede sotto i colpi del franco svizzero e va ad attaccare i minimi di periodo, a 0.60 figura, portando con se, l’84% dei traders retail in posizione contrarian long. Attenzione dunque ad possibili ulteriori allunghi ribassisti che potrebbero trovare approdi fino anche 0.57 figura.

Analisi retail

Continuano a calare le posizioni short dollari, che passano dal 67% al 64%, portando equilibrio anche sul sentiment delle majors.

Spinge ancora a ribasso lo yen giapponese, che vede nuovi ingressi long, che tornano al 75% dal 74% di ieri.

Stabile il sentiment su usdjpy con un 75% di traders short, in linea con le percentuali di ieri mattino.

Incrementano lo short sul dollaro canadese, che passa dal 54% di ieri al 70% attuale, con usdcad che dal 73% short visto ieri, torna ad un 49% attuale, dopo i ribassi che hanno portato il cambio a rompere i minimi di 1.2875 per giungere a 1.2825. non possiamo escludere a questo punto potenziali approdi a 1.28 figura.

Prosegue il posizionamento long sul dollaro neozelandese, dove i retail passano dal 65% dieri al 71% attuale.si compra non solo nzdchf, come già visto, ma gli acquisti didollari neozelandesi sono diffusi su titti gli asset. Il cambio principe nzdusd, vede i retail long al 76%,come nzdcad con retail long al 92%

buon trading